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Ricordami Blog

Le sfide di misurazione del marketing 

Ogni giorno le aziende si confrontano con un mercato molto competitivo che richiede sempre nuove strategie di marketing per catturare l'attenzione e coinvolgere. Da sempre ci si e dovuti confrontare con la difficolta di quantificare i risultati delle attivita di marketing intraprese, tanto che la celebre frase la meta degli investimenti in pubblicita e sprecata, il problema e che non so quale meta (John Wanamaker, 1919) e ancora oggi citata.

Dall'indagine svolta da Ifbyphone per la realizzazione di un rapporto sullo stato della misurazione del Marketing nel 2011 emerge che l'82% dei dirigenti intervistati si aspetta di poter misurare il ROI – return on investment – delle proprie campagne. Con l'evoluzione del marketing mix e l'interconnessione dei canali tradizionali con il nuovo marketing digitale, i riscontri sono teoricamente piu misurabili, anche se restano a volte poco precisi e piu complessi da calcolare.

Nonostante l'evoluzione dei sistemi di analytics, la percezione dei marketers americani e nettamente inferiore alle potenzialita offerte oggi dalle ultime tecnologie di analisi. Come emerge dal grafico in figura, che evidenzia l'efficacia percepita della misurazione dei ROI sui diversi strumenti di marketing, l'email marketing registra il dato piu alto (47%) mentre le PR (18%) quello inferiore.


Grazie al supporto di sistemi d'invio professionale, l'email marketing garantisce statistiche molto accurate e consente la misurazione del ROI sulla base dei tassi d'apertura, dei click, delle condivisioni e degli inoltri del messaggio registrati.

Le statistiche analitiche disponibili con Ricordami consentono di valutare i risultati complessivi di una campagna e permettono di conoscere i dati relativi ai singoli utenti segnalando, per esempio, anche la posizione geografica. Queste informazioni offrono la possibilita di sviluppare campagne ad hoc sulla base della citta o delle preferenze evidenziate dai click su sezioni e argomenti della newsletter e dalle condivisioni sui social.
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Piu visite al tuo Blog, grazie all'Email Marketing 

Negli ultimi anni i blog sono diventati sempre di piu un mezzo scelto dagli utenti per condividere opinioni ed esperienze con altri utenti. In ambito aziendale, invece, sono diventati il veicolo preferenziale per pianificare e realizzare processi di storytelling, atti a raccontare l'evoluzione di un'azienda e a comunicare i valori costitutivi di un brand.

Da un punto di vista tecnico, la diffusione dei blog e stata aiutata dall'introduzione dei feed RSS, ossia file in formato XML per gestire le fonti di informazione e segnalare all'utente nuovi articoli o risorse al momento della pubblicazione. Questo metodo e in grado di generare un'elevata fidelizzazione dell'utente verso la risorsa ma presenta alcuni limiti. Vediamo insieme quali sono e come e possibile superarli grazie a una corretta strategia di Email Marketing.

Known User Base: le analitiche Web o RSS sono parzialmente anonime perche dell'utente viene rilevato solo l'indirizzo IP. Offrendo ai lettori la possibilita di iscriversi a una lista di distribuzione, si genera una lista di persone molto interessate che produrra traffico non anonimo, poiche l'attivita di un indirizzo email puo essere tracciata.
Correttezza: Feedburner, essendo un servizio proprietario, e in grado di raccogliere dati analitici solo da chi usa programmi che supportano il suo standard, ignorando quindi parte del traffico. L'email, invece, e un canale con standard definiti e consolidati e restituisce sempre dati statistici accurati.
Pubblicita: Feedburner consente di inserire pubblicita all'interno della struttura fissa del feed. Anche a un messaggio email e possibile abbinare un banner pubblicitario ma, a differenza del feed, questo puo essere ottimizzato cosi da ottenere un miglior rapporto tra click e invii.
Tracciabilita: contrariamente al feed RSS, per ogni email inviata e possibile rilevare chi l'ha letta, chi l'ha ignorata, quali articoli sono stati piu letti e quali hanno avuto maggior seguito.
Segmentazione: i form di AutoProfilazione consentono di raggruppare i propri utenti per gruppi di interesse, cosi da inviare esclusivamente cio che e di loro interesse.
Push: la possibilita di notificare attivamente la presenza di un aggiornamento e una caratteristica fondamentale dell'email.
DEM: e possibile utilizzare gli indirizzi per inviare DEM o inviti senza intaccare il piano editoriale del blog e il suo posizionamento.
Fidelizzazione: e possibile creare un canale alternativo per gli utenti che non vogliono utilizzare un feed RSS.
Creazione di una conversazione privata: ogni destinatario puo rispondere privatamente all'autore dei post e dare vita a una conversazione e a uno scambio di idee. In un blog, invece, la conversazione e pubblica e la concentrazione dell'autore e suddivisa tra diversi utenti.
Flessibilita: Feedburner spedisce un messaggio email per ogni post. Un sistema di emailing dedicato invia meno messaggi, per esempio un digest settimanale o mensile, con una selezione di post e una veste giornalistica che da risalto ai contenuti a piu alto valore. L'importazione dei contenuti e automatica grazie alla funzione di MailUp Nuovo messaggio da fonti RSS . L'invio puo essere automatizzato, senza revisione editoriale, comprendendo gli ultimi X post e/o i post pubblicati nelle ultime X ore.

Gli aspetti messi in luce dimostrano come l'email sia un valido alleato in una struttura di blogging. Installando sul proprio blog un plugin (o incollando il codice form preso da MailUp), e possibile raccogliere in maniera efficiente gli indirizzi email degli utenti interessati, ai quali puo essere inviata una newsletter generata attraverso l'importazione automatica di un file RSS.
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A quali provider prestare piu attenzione quando si invia? 

L'indirizzo di posta elettronica, vero e proprio lasciapassare personale a molti servizi online, e il primo passo che un nuovo utente di internet deve fare per registrare e dare una regolare identita alla propria presenza in Rete. La scelta e la creazione di un indirizzo di posta elettronica e percio un aspetto che coinvolge, almeno una volta, la quasi totalita degli utenti, senza considerare l'abitudine sempre piu comune di possedere piu indirizzi forniti da differenti provider per adibirli a usi distinti (ricreativo/operativo/strettamente privato).

I provider che offrono un servizio di posta elettronica sono innumerevoli. Ciascuno di questi ha sviluppato una propria strategia per proteggere le caselle di posta dei propri utenti da email indesiderate, basandosi sulla certificazione del mittente, sui contenuti del messaggio o sulla consistency (costanza nei volumi di invio).

La lotta allo spam ha portato a innalzare le logiche di filtro che regolano la deliverability del messaggio, con il rischio di filtrare come spam messaggi che invece non lo sono. Il rischio di falsi positivi e abbastanza ridotto se l'invio e effettuato con un'infrastruttura di invio professionale che garantisce un buona igiene della lista e relazioni dirette con gli ISP. Č comunque importante poter analizzare le performance di recapito sui principali provider, per accertarsi che non esistano criticita particolari.

Per le aziende che si occupano di email marketing e interessante capire in quale percentuale i diversi domini compongono il proprio database di utenti. Questa informazione strategica aiuta a migliorare i propri risultati e permette di conoscere l'eventuale impatto in caso di problemi di delivery verso un singolo provider.

All'interno del report Analisi e Confronti , MailUp offre la possibilita di conoscere le diverse percentuali di domini che compongono il proprio database. Sulla base dei 234 milioni di indirizzi email che compongono la totalita degli indirizzi (esclusi Bounce) presenti sulle proprie console, ecco una fotografia attuale e realistica sulla distribuzione dei vari provider di email:

I dati mostrano che i cinque principali domini coprono piu di tre quarti della totalita degli indirizzi, lasciando agli altri il restante 22%.

Con una percentuale del 32%, Hotmail si aggiudica la fetta piu consistente di utenti, seguita a buona distanza da Libero e Telecom Italia (Virgilio, Tin, Alice…), rispettivamente scelti dal 18% e dal 13% del totale. Interessante, infine, la percentuale inaspettatamente bassa di Gmail che con il 6% si posiziona dopo Yahoo!.

Ipotizzando che questi dati generali corrispondano a quelli del database di un'azienda, e comprensibile la scelta di ottimizzare la grafica per Hotmail a discapito, per esempio, di AOL per privilegiare l'arrivo in inbox.
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